Il Dr. Roman Bystrianyk, ingegnere con un master in informatica, studioso di storia delle malattie e dei vaccini da oltre 20 anni, con una vasta esperienza in salute e nutrizione, è coautore insieme alla Dr.ssa Suzanne Humphries del libro “Malattie vaccini e la storia dimenticata – Dissolving Illusions” e autore di “The Forgotten History” e “Moving Back from Midnight: Working Together to Save Our Planet”.

A partire dalla metà del 1800 fino alla metà del 1900, si è avuto un calo costante dei decessi per le malattie infettive. In precedenza vaiolo, scarlattina, morbillo, tifo, difterite, pertosse e altre malattie facevano tragicamente parte della vita delle persone. Il libro “Dissolving Illusions” dipinge un ritratto storico con citazioni di riviste mediche, libri, giornali ed altre fonti trascurate rivelando una storia sorprendente che è stata ignorata. Con queste informazioni storiche e con dati sotto forma di grafici, Bystrianyk getta una nuova luce sulla storia dell’evoluzione delle malattie.
Il ricercatore espone gli elementi che emergono dalle sue ricerche riguardo l’evoluzione delle malattie più conosciute del passato in relazione all’avvento delle vaccinazioni. Secondo le sue analisi, i vaccini non hanno avuto un impatto significativo sulla riduzione dei tassi di mortalità di malattie come il morbillo, la pertosse o l’influenza. Sarebbero in realtà arrivati dopo che le curve epidemiologiche si erano già abbassate. Bystrianyk descrive, con l’aiuto di grafici sui tassi di mortalità di queste malattie, come le varie patologie fossero in forte diminuzione ben prima dell’introduzione dei vaccini.
Roman Bystrianyk espone dubbi sulle vaccinazioni

Il dott. Roman Bystrianyk descrive, grafico dopo grafico, come la maggior parte dei tipi di vaccino, da quello contro il morbillo a quello contro l’influenza, non hanno fatto nulla per ridurre i tassi di mortalità. In una presentazione video tenuta il 24 luglio 2024, il ricercatore illustra come i rapporti sulle Statistiche del CDC abbiano dimostrato che malattie come il morbillo erano diminuite drasticamente, raggiungendo valori spesso prossimi allo zero, prima che fosse reso disponibile un vaccino.
Questi sono i decessi per morbillo negli Stati Uniti dal 1900 al 1970. L’asse Y è il numero di decessi ogni centomila. L’asse X è l’anno. E così, i decessi per morbillo, aumentano e scendono… finché non hanno lanciato un vaccino nel 1963. A quel punto avevamo già un calo del 98% nel tasso di mortalità. Quindi il vaccino è arrivato molto dopo che il tasso di mortalità era già sceso
Bystrianyk dimostra che questo schema è valido, non solo negli USA ma anche in Inghilterra, dove il tasso di mortalità per morbillo ha continuato a scendere dal 1800 fino a raggiungere quasi un valore zero a metà del 1900. Di nuovo, la mortalità è diminuita prima che qualsiasi vaccino fosse reso disponibile. Bystrianyk mostra lo stesso schema per la pertosse.

Negli Stati Uniti dal 1900 al 1970 abbiamo avuto un alto tasso di mortalità, all’inizio del secolo, e sta calando. Poi è stato introdotto un vaccino alla fine degli anni ’40. A quel punto, avevamo già avuto una diminuzione del 90% della mortalità (per la pertosse)
In Svezia, aggiunge Bystrianyk, il programma di vaccinazione contro la pertosse è stato interrotto a causa di effetti avversi di carattere neurologico, ma anche senza vaccino non si è avuto un rialzo della mortalità. Il ricercatore nota che anche i tassi di mortalità per malattie per le quali non ci si vaccina, come la scarlattina o il tifo, sono crollati nel tempo.
Ci sono altre malattie per cui non vacciniamo. La scarlattina, una malattia molto più mortale nel 1800, molto più mortale della pertosse o del morbillo… Ha iniziato a diminuire e… ha raggiunto lo zero senza vaccino. La stessa cosa vale per il tifo
Bystrianyk sottolinea che, mentre molti amano attribuire all’intervento farmacologico il merito dei cali della mortalità, questa spiegazione a suo giudizio si rivela una falsa pista. Lo studioso aggiunge che questo stesso schema vale anche per l’influenza e i vaccini antinfluenzali. Il tasso di mortalità per l’influenza stava già calando drasticamente prima che fosse disponibile un “vaccino”. Negli anni in cui è stato disponibile, il vaccino antinfluenzale di fatto non ha avuto impatto sui tassi di mortalità. Bystrianyk fa notare che lo stesso Dr. Anthony Fauci ha affermato che i vaccini antinfluenzali non sono efficaci nel ridurre i tassi di mortalità, anche dopo essere stati a disposizione del pubblico per 60 anni.
Fonte video originale
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