Nei media alternativi sempre più persone elogiano il presidente russo Vladimir Putin e la Federazione Russa. Sono fermamente convinti che la Russia sia diametralmente opposta alla oramai palese dittatura occidentale. Ma è veramente così? La Russia è realmente quell’isola felice che molti credono? O è tra le società più tecnologicamente controllate al mondo? In Occidente non sembrano essere arrivate alcune informazioni cruciali a riguardo o se sono arrivate vengono insabbiate volutamente da attori del sistema che hanno il compito di mistificare la realtà e creare la falsa illusione che qualcuno, nel mondo, stia veramente lottando contro la nuova società del Nuovo Ordine Mondiale… da denaro digitale, sorveglianza di massa, agenda green, razionamento delle risorse, perenni alternanze di gravi crisi globali fra cui quelle sanitarie, in modo da poter inoculare continuamente la popolazione. Nonostante l’idea che la Russia, e addirittura i paesi del gruppo Brics, rappresentino un’alternativa salvifica alla morsa dell’élite globalista, un esame imparziale non può non attenersi a dati oggettivi.
La pandemia

L’approccio della Russia alla pandemia di coronavirus è stato sostanzialmente in linea con quello degli altri paesi del mondo. L’emergenza mondiale è stata affrontata a livello globale con strategie simili. Il Presidente russo Vladimir Putin, visto l’aumento del tasso di diffusione dell’epidemia, sollecita misure adeguate e tempestive, come l’utilizzo di un maggiore impiego dei test per individuare gli infetti, l’adozione di comportamenti responsabili come “restare a casa”, controlli sull’autoisolamento e, rivolgendosi ai suoi leader federali, esprime sostengo alla proposta del governo richiamando l’attenzione sulla necessità di aumentare il ritmo delle vaccinazioni.
I relativi poteri, lo ripeto, li avete già. Ripeto, per favore, assumetevi questa responsabilità, vi è stata affidata. Non indugiate prendete le decisioni necessarie
Il 30 giugno 2021, il Presidente Putin partecipa al programma annuale di domande e risposte telefoniche con i cittadini di tutto il paese. Durante questo “Filo Diretto”, il Presidente affronta diversi temi, fra i quali l’approccio alla vaccinazione. Putin afferma di non essere favorevole all’obbligo vaccinale ma illustra una legge del 1998 sulla protezione immunitaria della popolazione che consente a livello regionale, in caso di rialzi di morbilità e su raccomandazione medica, di introdurre la vaccinazione obbligatoria. Di fatto è lo stesso Putin a ricordare ai suoi leader regionali di avere questo strumento, questo potere di stabilire misure aggiuntive come l’obbligo vaccinale, e ad esortarli a non tardare nell’applicazione.
Il vaccino Sputnik-V utilizza tecnologie genetiche. Si tratta di un vaccino vettoriale in cui un adenovirus trasporta un inserimento di codice genetico, come nei vaccini ad mRNA, ovvero istruzioni per le cellule per produrre Spike. Il Presidente Putin fa orgogliosamente notare che un esperto europeo lo definisce “affidabile come un kalashnikov”.

A. Gintsburg, direttore dell’Istituto di ricerca Gamaleya, illustra al Presidente la possibilità di una collaborazione fra Sputnik ed Astrazeneca per la preparazione di una combinazione dei due farmaci. Gintsburg parla con chiarezza della somiglianza fra il vaccino Sputnik-V e il vaccino AstraZeneca, le cui piattaforme tecnologiche sono sostanzialmente simili. Secondo quanto affermato dal direttore di Gamaleya, la differenza risiede nel grado di purificazione. La corrispondenza fra i due vaccini è talmente spiccata che la Federazione russa viene accusata di spionaggio industriale e del furto del progetto.
Il farmaco ottiene l’autorizzazione all’uso d’emergenza dopo una sperimentazione di due mesi che coinvolge 76 individui. Generalmente la Fase I di una sperimentazione dura due anni, cui seguono altri 5-10 anni di test prima che un vaccino possa essere preso in considerazione per l’uso pubblico. Lo sviluppo a velocità supersonica dello Sputnik V è così senza precedenti che il capo del comitato etico del Ministero della Salute russo, Alexander Chuchalin, si dimette dal suo incarico un giorno prima dell’approvazione del vaccino.

“È impossibile garantire una sicurezza sostenibile riducendo il periodo di test a 4-6 settimane” dichiara Chuchalin ai media poco prima di dimettersi
Successivamente, in un’intervista del novembre 2020, Chuchalin descrive i “profondi problemi etici” dello Sputnik V come una questione di “comprensione di dove è il bene e dove è il male”.
Il Presidente Putin dimostra di preoccuparsi anche della salute dei più piccoli che purtroppo, a suo dire, si ammalano di Covid 19 più spesso e in modo abbastanza grave. Per questo motivo, sulla base dell’esperienza della Repubblica Popolare Cinese intenta a testare un vaccino per i bimbi dai 2 anni di età, esprime l’intenzione di attivarsi in tal senso.
Vaccinazioni obbligatorie e “Green Pass”
Così i cittadini russi progressivamente di quasi tutte le regioni si trovano sottoposti all’obbligo vaccinale. Vengono coinvolti, non solo soggetti “fragili” come afferma Putin, ma i lavoratori di moltissimi settori, dal commercio, alla ristorazione, alle vendite al dettaglio, al settore industriale, dei trasporti pubblici, operatori sanitari, organizzazioni educative, servizi sociali, centri multifunzionali, saloni di bellezza, uffici postali, banche, cinematografi, musei, luoghi di spettacolo, uffici comunali, statali, del settore turistico, con sospensione dal lavoro per gli inadempienti o in caso di certificato vaccinale scaduto.
Il 26 ottobre 2021, la presidente del Rospotrebnadzor, Anna Popòva, annuncia che ogni regione della Russia ha adottato una qualche forma di obbligo, tra vaccinazioni obbligatorie e restrizioni tramite codice QR, i cosidetti “Green Pass”. In precedenza solamente la repubblica russa dell’Inguscezia era rimasta al di fuori di queste pesanti restrizioni, quindi ora presenti in tutta la Federazione.
Il Presidente Putin parla del disegno di legge sui “Certificati di vaccinazione” che prevede l’obbligo dei certificati (“Green Pass) per la visita ai luoghi pubblici, ai centri commerciali, caffè, ristoranti, istituzioni culturali, così come approvato dalla Duma di Stato. I media russi documentano come i cittadini si trovino a riscontrare una variazione nella validità del proprio Certificato, da 1 anno di validità a soli 6 mesi. Il portale informatico pubblico viene aggiornato e i QR code risultano scaduti. Ovviamente per un certificato con codice QR valido è necessaria un’altra dose di vaccino.
I notiziari russi riportano anche casi di vendite di certificati di vaccinazione. Il farmaco non viene somministrato ma viene rilasciato il Certificato.
I no-vax
Un clima di orgoglio nazionale che non ammette dissenzienti accompagna il lancio dello Sputnik-V, il cui nome accattivante si deve al CEO di “RDIF” Kirill Dmitriev, un giovane leader globale del World Economic Forum (classe 2009), con esperienza alla Goldman Sachs e McKinsey & Company.
Il portavoce del Presidente Putin, D. Peskov definisce gli oppositori della vaccinazione degli “sciocchi pericolosi”. Per Peskov, la vaccinazione è volontaria e chi non accetta di vaccinarsi deve “solo” smettere di lavorare o essere licenziato. A suo dire, la vita sarà meno comoda per i non vaccinati.

Se un moscovita lavora nel settore dei servizi e deve ottenere un vaccino, ma ha preso la decisione di non vaccinarsi, deve semplicemente smettere di lavorare nel settore dei servizi.E se vuole, cercherà un lavoro in un altro luogo che non sia collegato a quelle
I “no vax” russi vengono etichettati di volta in volta come “sciocchi pericolosi”, irragionevoli, terroristi dell’informazione e considerati, specialmente se medici, soggetti da sottoporre alla vigilanza delle istituzioni. I rischi per tutti i no-vax vanno dalle multe ai lavori socialmente utili ad addirittura 3 anni di carcere. Il Roszdravnadzor, l’ente federale nel campo dell’assistenza sanitaria, decide di segnalare gli oppositori della vaccinazione alle forze di sicurezza.
I media televisivi russi documentano l’indentificazione, attraverso il monitoraggio dei messaggi postati nei social network e della messaggistica istantanea, di alcuni attivisti oppositori del vaccino che potrebbero essere colpiti da procedimenti penali.
Versione inglese
Gli effetti avversi
Vista la totale mancanza di trasparenza riguardo le segnalazioni ufficiali degli eventi avversi e dei decessi dovuti ai vaccini russi, il 20 e 21 ottobre 2021 diversi dottori e professionisti sanitari russi si sono riuniti a San Pietroburgo per confrontare le loro osservazioni su ciò che stavano osservando in relazione alla campagna di vaccinazione di massa del paese. Nell’introduzione alla conferenza, dal titolo “Caratteristiche mediche, organizzative e politiche della prevenzione vaccinale contro il COVID-19 in Russia”, si esprime la chiara necessità di fare il punto su una situazione folle, fuori da ogni logica e di contrastare “condizioni antiumane”, un “transumanesimo che viene imposto dall’alto”.
L’attivista per i diritti umani Denis Shulga ha fornito informazioni molto importanti sulle morti da vaccino nella Federazione Russa:
Secondo la legge, Roszdravnadzor e Rospotrebnadzor sono tenuti a tenere registri e monitorare le complicazioni post-vaccinazione. Ma non lo fanno o nascondono le informazioni. Le prime segnalazioni di morti dovute a farmaci sperimentali, erroneamente chiamati vaccini, hanno cominciato ad apparire nella primavera del 2021… Da settembre 2021, ogni giorno su Internet hanno cominciato ad apparire in media almeno una dozzina di nuovi messaggi sulla morte di cittadini subito dopo la vaccinazione. Attivisti sociali e ricercatori indipendenti iniziarono a raccogliere i propri database. Oggi questo viene fatto dalla “Lega dei difensori dei pazienti”, dall’OD “Genitori di Mosca”, dall’OD “Stopvaccism”, dal canale telegram “Victims of Vaccine Obesity”, post-vaccine.rf e da singoli blogger. Il nostro progetto “Stovaccism” ha un database di 430 segnalazioni simili di decessi dopo l’uso di farmaci sperimentali che dovrebbero prevenire morti e malattie gravi. Queste sono tutte storie con nomi e documenti specifici… Si è scoperto che la quantità di informazioni che abbiamo è di due o tre ordini di grandezza inferiore ai numeri reali
La Dr.ssa Irina Ermakova ha osservato:
Ma la cosa peggiore è vaccinare i bambini con “vaccini” biotecnologici. In realtà, questo è un omicidio. Il 6 luglio sono iniziati a Mosca i test dello Sputnik sui bambini di età compresa tra i 12 e i 17 anni. Gli sviluppatori di questo vaccino hanno già commesso più volte degli errori. Hanno detto che non ci sarebbero state conseguenze gravi, ma in realtà le persone si ammalano e muoiono dopo le iniezioni. Cosa succederà ai bambini, hanno deciso di verificare. Allo stesso tempo non sono stati condotti sufficienti studi di laboratorio sullo Sputnik sugli animali… E gli esperimenti sui bambini sono proibiti dalle regole e dalle convenzioni internazionali
La deputata della Duma della città di Mosca, Ekaterina Engalycheva, paragona il vaccino Sputnik V al vaccino di AstraZeneca, ricordando che lo stesso direttore del Centro Gamaleya, Alexander Gintsburg, ha riportato la sostanziale similitudine fra i due preparati, e si chiede se qualcuno verrà ritenuto responsabile per “le morti e le disabilità inutili” causate dall’iniezione genetica. La deputata elenca i casi di persone decedute così come esposti negli appelli ricevuti dai cittadini, e lancia un allarme.
La deputata Ekaterina Engalycheva parla delle segnalazioni di effetti avversi e decessi che riceve direttamente dai cittadini. La popolazione è costretta a scrivere direttamente ai propri politici di riferimento, poiché, incredibilmente, il Ministero della Salute ha affermato di ritenere “inappropriato” pubblicare il numero di decessi relativi alla vaccinazione Covid: “tali informazioni non riflettono oggettivamente alcuna relazione tra decessi e vaccinazione e possono causare un atteggiamento negativo nei confronti della vaccinazione”.
Inoltre, il deputato della Duma di Stato Alexey Kurinny invia un appello al procuratore generale Igor Krasnov sull’illegalità dell’occultamento di informazioni sui risultati della ricerca sui vaccini russi. In tutta risposta, il Ministero della Salute non si fa problemi a rivelare che i risultati delle sperimentazioni cliniche sui vaccini russi “sono riservati e contengono informazioni che costituiscono un segreto commerciale”.
Anche i risultati finali della Fase III degli studi clinici sullo Sputnik V non sono stati forniti al pubblico perché considerati coperti da “segreto commerciale”.

Il Dr. Pavel Vorobyov, presidente della Moscow Scientific Society of Physicians già nel settembre 2021 affermava:
Il fatto è che in Russia non è registrato proprio nulla. Pertanto, è molto difficile capire quante complicazioni gravi ci siano. Ci sono molti casi e possiamo dire che sono correlati al vaccino. C’è molto da dire. Oppure puoi nascondere la testa sotto la sabbia e dire che non c’è proprio nulla
La Russia dunque ha ritenuto inopportuno divulgare l’eventuale monitoraggio degli effetti avversi o dei decessi, rendendo impossibile fare segnalazioni o trovare informazioni. Forse qualche cittadino potrebbe aver trovato inappropriato anche mettere eventualmente a rischio la sua vita per mancanza di trasparenza ma una simile contestazione lo avrebbe collocato fra i “no vax” passibili di multe o carcerazione.
In cerca di dati plausibili, ci si è rivolti ai paesi, al di fuori dalla Federazione Russia, in cui è stato distribuito il vaccino Sputnik-V. I media alternativi filoputiniani hanno cercato in tutti i modi di screditare gli effetti avversi prodotti del vaccino russo. Ingannando sfacciatamente le persone, si sono indirizzati in massa in un paese minuscolo, la Repubblica di San Marino, con la bellezza di 33600 abitanti. Molti hanno il coraggio di indicare quella “curva di uno stadio” per asserire che “stanno tutti bene”. Al diavolo la statistica dei grandi numeri… un po’ come i 76 volontari delle sperimentazioni dello Sputnik…
Le persone più oneste hanno cercato di capire realmente l’entità dei danni, e si sono indirizzate ad esempio verso l’Argentina. Il Ministero della Salute argentino ha rilasciato i primi dati nell’agosto 2021, e, successivamente, a gennaio 2024. Notoriamente, i dati raccolti tramite vigilanza passiva sono ampiamente sottostimati, ma già dal confronto con gli altri vaccini emerge, ad agosto 2021, che in Argentina Sputnik è risultato il vaccino più dannoso, piazzandosi davanti al vaccino Astrazeneca e al vaccino Sinopharm.
Nel rapporto del gennaio 2024, il Ministero della Salute argentino divide gli effetti avversi in 33 principali malattie. Questa volta le tabelle mostrano che le reazioni dello Sputnik sono sfociate principalmente in 15 patologie, lasciando il primo posto al vaccino Astrazeneca che ha prodotto la varietà di ben 19 malattie. Nella tabella gli altri vaccini, come Pfizer e Moderna, comportano rispettivamente 7 e 5 patologie. Alla faccia del vaccino Sputnik distribuito alla popolazione come una soluzione salina, come raccontano vigliaccamente molti disinformatori dei media alternativi.
Anche l’agenzia stampa Rossaprimavera.ru ha cercato di raccogliere maggiori informazioni. E a tal riguardo riporta:
Per capire come il profilo di sicurezza di Sputnik V si confronta con i vaccini COVID-19 stranieri, ho esaminato i rapporti più recenti dei sistemi che monitorano gli eventi avversi dopo la vaccinazione in Argentina, Messico, Paraguay e Filippine, che hanno acquistato il nostro vaccino insieme ad altri. Sulla base di questi possiamo solo affermare in modo responsabile che lo Sputnik V è paragonabile agli analoghi stranieri in termini di frequenza degli effetti collaterali lievi e gravi (che richiedono quindi il ricovero ospedaliero). I tassi di questi eventi avversi variano tra i quattro paesi, ma lo Sputnik V è generalmente al centro delle classifiche comparative di sicurezza, ad eccezione dell’Argentina, dove lo Sputnik V ha il più alto tasso di eventi avversi tra tutti i vaccini utilizzati nel paese, compresi quelli in cui gli effetti collaterali sospetti si sono verificati più frequentemente negli altri tre paesi. La grande dispersione dei dati sui presunti effetti collaterali dello Sputnik V all’estero potrebbe essere dovuta a specificità locali e non al vaccino stesso. È questo punto che sottolinea l’importanza di statistiche accessibili, ufficiali e aperte sulla sicurezza dello Sputnik V in Russia. Esistono dati del genere? Roszdravnadzor è responsabile del monitoraggio della sicurezza e dell’efficacia dei farmaci in Russia. Dispone di un sistema di “farmacovigilanza” che raccoglie avvisi spontanei di sospetti effetti collaterali da parte di professionisti medici. Ma i dati di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19 utilizzati in Russia non sono disponibili al pubblico
Ad aprile 2023, il Roszdravnadzor, ha finalmente riconosciuto che i vaccini Covid 19 erano responsabili di una “proporzione significativa” di reazioni avverse nel paese, sempre senza divulgare dati dettagliati.
Un recente studio di analisi ICP-MS, riportato dal canale La Quinta Columna, su vaccini Covid 19 fra i quali anche il vaccino russo Sputnik, condotto dalla Dr.ssa Lorena Diblasi, dal Dr. Martín Monteverde, dal Dr. David Nonis e dalla Dr.ssa Marcela Sangorrín, rileva elementi chimici non dichiarati e conseguente tossicità.
Altri deputati della Duma, come Elena Shuvalova, hanno espresso ufficialmente il proprio disappunto per le vaccinazioni forzate ma le rimostranze sono rimaste inaccolte. In questo quadro complessivo non stupisce lo scetticismo della popolazione russa verso le istituzioni e l’acquisto di certificati di vaccinazione falsi.
Come negli Stati Uniti per velocizzare la produzione e la distribizione dei nuovi farmaci, prima con l’Ordine Esecutivo 13887 di Trump e poi con l’Operazione Warp Speed, sono stati coinvolti il Dipartimento della Difesa e l’esercito, così anche in Russia la straordinaria rapidità nello sviluppo del vaccino si deve alla partecipazione militare. Il capo delle Forze di difesa chimica, biologica e chimica (RCBZ), tenente Generale Igor Kirillov, dichiara che il lavoro di sviluppo avviene insieme agli specialisti del 48° Istituto centrale di ricerca delle truppe di difesa dalle radiazioni, dai prodotti chimici e biologici (RKhBZ) del Ministero della Difesa. Oltre a Sberbank dunque, anche l’esercito russo prende parte attiva allo sviluppo dello Sputnik V e alla fase di test. L’avanzamento è supervisionato personalmente dal ministro della Difesa Sergei Shoigu, come precisato dal Generale Kirillov.
Gulag 1984: La sorveglianza
Anche la Russia ha approfittato della “crisi sanitaria” creata dalla pandemia per avanzare nel piano di controllo sociale e sorveglianza digitale sulla popolazione. La Russia è assolutamente all’avanguardia nel processo di digitalizzazione ed allineata con le agende globaliste.

Il primo vicepresidente della Banca centrale della Federazione Russa, Olga Skorobogatova, in un intervento a margine del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo nel giugno 2023, annuncia l’intenzione della Banca di Russia di lanciare il bio-acquiring, l’acquisizione di dati biometrici per il pagamento con riconoscimento facciale e autenticazione biometrica. Al progetto partecipa anche NSPK, il Sistema Nazionale di carte di pagamento. Ha dichiarato Olga Skorobogatova al canale televisivo RBC:
Vogliamo davvero lanciare il bio-acquiring quest’anno con il Centro per le Tecnologie Biometriche
Le scuole russe partecipano attivamente al processo di digitalizzazione. Vengono istallati, anche senza il consenso dei genitori, metal detector che registrano i dati biometrici degli studenti, sistemi di videosorveglianza con riconoscimento facciale e telecamere collegate ad una piattaforma dal nome straordinariamente indicativo: “Orwell 2K”.

La metropolitana di Mosca lancia il sistema di pagamento “Face Pay”, basato sulla tecnologia di riconoscimento facciale. Decine di migliaia di telecamere già sorvegliano la capitale Mosca e il sistema di riconoscimento facciale, che già da qualche anno utilizza la tecnologia sviluppata da NtechLab, è in continua espansione in tutta la Russia. Persino nei semplici condomini. Città come Surgut sono già diventate “Safe City“, luoghi in cui un complesso di mezzi tecnici, videosorveglianza, digitalizzazione, monitoraggi ambientali, raccolta di dati, controlla l’ordine pubblico. Le telecamere sono sempre più sofisticate e in grado di riconoscere volti anche indossando la mascherina. Le misure di sorveglianza orwelliana introdotte per contrastare il Covid 19 non scompariranno più, sono state introdotte per restare. La raccolta di dati biometrici specialmente dei bambini, l’archiviazione di biometria associata ai metodi di pagamento, la possibilità che dati sensibili possano finire nel mercato nero, così come la continua violazione della privacy suscitano comprensibili preoccupazioni.
Il credito sociale

L’Università Sociale Statale Russa (RGSU) ha iniziato a testare un sistema di valutazione sociale, simile a quello cinese. “Chi è più utile alla società: un accademico o un operaio?” I primi utenti del sistema “Noi” sono stati gli studenti e i docenti universitari. Di ogni partecipante viene registrato: istruzione, prole, fonti di reddito, storia creditizia, precedenti penali, account nei social network, conoscenza delle lingue e molto altro. Il sistema è ideato per collegare 2 diversi indici “stato sociale” e “livello sociale”, ai documenti d’identità, passaggio questo che richiederà un adeguamento legislativo. La piattaforma “Noi”, secondo i creatori, sarà utile ai governatori per suddividere i cittadini in base all’utilità per lo Stato. Il rating sociale in stile cinese potrà servire anche per esercitare pressioni su cittadini “indesiderati”, che hanno partecipato a manifestazioni o pubblicato “notizie false”.
Stanislav Naumov, vicepresidente della Commissione per la Politica Economica della Duma ha dichiarato che la valutazione sociale dei cittadini consentirà allo Stato di allontanarli da stili di vita inadeguati e di incoraggiare coloro seguono i valori dello Stato.
Guardiamo come si comportano i nostri conoscenti, uno è un ubriacone, un rinnegato, una persona trasandata, e l’altro è un lavoratore, un padre di famiglia, un professionista. Lo Stato incoraggerà coloro che conducono uno stile di vita sano, lavorano, mettono su famiglia e adempiono al loro dovere civico. Coloro che non lo fanno non riceveranno bonus.
Come il rublo digitale impedirà ai bambini russi di mangiare troppi dolci, così il credito sociale aiuterà certamente i cittadini russi a mantenere uno stile di vita virtuoso.
CBDC
In questo piano di digitalizzazione nazionale, la valuta russa diventa appunto digitale, tracciabile, programmabile e destinata a soppiantare il contante. Lo strumento perfetto per il controllo di massa. Lo scorso luglio 2024, il Presidente Vladimir Putin ha chiesto di passare dal progetto pilota del rublo digitale, partito nel luglio 2023, ad un’implementazione su vasta scala.

Il presidente della Banca Centrale della Fed. Russa Ėl’vira Nabiullina già in un’intervista dell’ottobre 2021 aveva affrontato il tema della programmabilità del rublo digitale.
Sulle paure riguardo al controllo, sì il rublo digitale consente di programmarne l’utilizzo, come si dice e di questo si tratta, che il bilancio potrà vedere dove vengono spesi i soldi e quanto viene speso, e bene possiamo presupporre che le persone lo potranno attuare nell’ordinario, ad esempio per dare soldi ai propri figli
Anche il direttore del Dipartimento delle Politiche monetarie della Banca di Russia, Alexey Zabotkin , al Cyber Poygon del 2021, espone l’utilità della programmabilità:
Il rublo digitale esisterà sotto forma di unità identificabili in modo univoco, puoi pensare come una sorta di banconota elettronica, ciò consentirà una migliore tracciabilità dei pagamenti e dei flussi di denaro ed esplorerà anche la possibilità di stabilire condizioni sui termini di utilizzo consentiti di una determinato unità di valuta. Puoi giusto immaginare di poter dare ai tuoi figli una paghetta in rubli digitali e poi limitare l’uso per l’acquisto di cibo spazzatura per esempio
Anatoly Aksakov, membro della Duma, in un’intervista del 2023 fa un esempio simile:
Verrà implementata anche l’idea del cosiddetto contratto intelligente, ovvero quando si utilizza il denaro determinando in anticipo per cosa può essere utilizzato, per esempio quando dai dei soldi a un bambino che va a scuola ma stabilisci che i soldi possono essere spesi solo per la colazione e per l’acquisto di libri di testo ma per nient’altro. E di conseguenza non importa quanto sia grande il desiderio dell’utente di utilizzare il denaro per altri scopi, sarà impossibile farlo ovvero verrà indicata la destinazione del denaro assegnato
Il giornalista Riley Waggaman tratteggia magistralmente il quadro dell’introduzione della valuta digitale in Russia.
Non credo che i russi comprendano davvero cosa sta succedendo a questo punto. Credo nemmeno nessuno di noi.… voglio dire… è piuttosto spaventoso. Voglio dire, guarda questa idea che il rublo digitale sarà sempre volontario… e solo come terza forma di valuta che puoi usare solo se ti fa comodo… voglio dire, andiamo… quanto devi essere ingenuo? E, guarda, non inizia nemmeno bene, perchè: “Ma il governo russo ha detto che sarà sempre volontario”. Il governo russo ha detto che anche la vaccinazione sarà volontaria… ma non è stata volontaria. Loro un giorno diranno una cosa e una settimana dopo diranno l’esatto contrario… si tratta di un governo! Penso che tutti sappiamo quello che fanno i governi. E non è diverso in Russia. Quindi non trovo che sia affatto un’argomentazione valida. Guarda, il rublo digitale non è assolutamente diverso dalle CBDC che sviluppa l’UE o la “Fed Now” negli Stati Uniti o il pesos digitale… non so nemmeno quali altre valute digitali stiano facendo ora. Sarà una valuta digitale centralizzata controllata dalla banca centrale russa, che non fa nemmeno parte del governo russo, e che è completamente obbediente al FMI, e se ne era già parlato di come sarà completamente trasparente, programmabile, tracciabile. I membri della Banca di Russia si sono vantati di come ora gli adulti possono usarlo per programmare i portafogli digitali dei loro figli in modo che non possano usare i loro rubli digitali per comprare caramelle. Sono sicuro che questo sarà proprio lo scopo per cui verrà utilizzato il rublo digitale: hanno sviluppato il sistema per impedire ai bambini russi di mangiare troppi dolci. E’ ovvio! Come potrei essere così stupido!
La programmabilità del denaro digitale espone a gravi rischi di abuso, di strumentalizzazione, di limitazione della libertà personale degli individui. Con le CBDC si avrebbe una griglia di controllo totale, ogni aspetto della vita delle persone sarebbe registrato, documentato, esaminato. In questo quadro di avanzamento della distopia, Riley Waggaman spiega come a suo giudizio i BRICS non rappresentino una vera alternativa per il mondo.
Quarta Rivoluzione Industriale e Agenda 2030
Il Presidente Putin conferma, durante la partecipazione ai Vertici BRICS, la volontà del suo paese di impegnarsi nella digitalizzazione e nello sviluppo tecnologico entro il 2030, in attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ed in linea con la Quarta Rivoluzione Industrale di Klaus Schwab. Al 10° Vertice BRICS del 2018, con la “Dichiarazione di Johannesburg”, tutti i paesi BRICS compresa la Russia, mettono per iscritto l’impegno ad attuare l’Agenda 2030, a seguire l’accordo di Parigi e a riconoscere il ruolo delle Nazioni Unite come “organizzazione intergovernativa universale”. Un impegno rinnovato poi di anno in anno.
Anche il Ministro degli Affari Esteri russo, Sergej Lavrov, in un intervento del 20 maggio 2021 in apertura della conferenza UNCTAD, ha dichiarato che la Russia sta attuando con successo l’Agenda 2030. Nel 2020 la Russia aveva già presentato la propria “Voluntary National Review” (VNR), la Revisione Nazionale Volontaria, mostrando i progressi russi ottenuti riguardo l’attuazione dell’Agenda 2030 e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nei primi 5 anni di applicazione, essendo stati istituiti nel 2015. Le VNR sono finalizzate a facilitare la condivisione di esperienze e ad accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030.

D’altra parte il perseguimento da parte della Russia degli obiettivi dell’Agenda 2030 e della Quarta Rivoluzione Industriale si inserisce in un contesto di conoscenza e reciproca stima fra Vladimir Putin e il fondatore del WEF, Klaus Schwab. Durante l’incontro fra i due, avvenuto il 27 novembre 2019 a San Pietroburgo, il Presidente Putin ha illustrato come anche in Russia si organizzino eventi simili a quelli del WEF, appunto il Forum Economico di San Pietroburgo. Rivolgendosi a Klaus Schwab, il Presidente Putin ha dichiarato:
Prendiamo esempio da voi, spero che non vi deluderemo, ma che lavoreremo, per così dire, all’unisono
All’inizio degli anni ’90, K. Schwab fonda un’organizzazione chiamata “Global Leaders for Tomorrow”, rinominata poi “Young Global Leaders” nel 2004, nata per selezionare ed istruire i giovani leaders più promettenti che avrebbero portato i dettami del WEF ai vertici delle nazioni. Durante un intervento alla John F. Kennedy School of Government di Harvard nel 2017, Schwab afferma che lo stesso Vladimir Putin è uno dei suoi giovani leaders. Affermazione poi ripetuta in un colloquio del 2019 con Carlos Alvarado Quesada, ex presidente del Costa Rica. Schwab afferma con fierezza che Vladimir Putin è stato uno dei suoi “giovani leader globali”, come Justin Trudeau, Jacinda Ardern e molti altri, pronti a penetrare nei consigli di molte nazioni nel mondo.
La Russia è all’avanguardia anche sul fronte della sostenibilità e prevede di introdurre una tassa sulle emissioni di gas serra. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha in programma lo sviluppo di un sistema di pagamento per le emissioni di carbonio entro il 2028. Sono in progettazione metodologie per i crediti di carbonio attraverso un accordo tra Gazprombank, la terza banca più grande del paese, e l’Istituto Yu. A. Israel di Ecologia e Cambiamento Climatico Globale.

Alla guida della rivoluzione digitale che sta trasformando la Russia in un’altra Cina, c’è una figura strettamente interconnessa al WEF, il tedesco Herman Gref. Legato a Putin fin dagli anni ‘90, Gref viene nominato CEO di SberBank, la più grande banca della Russia, dopo una carriera rapidissima. In precedenza membro del Consiglio di Amministrazione del World Economic Forum, Herman Gref scrive la prefazione all’edizione russa del libro di Klaus Schwab “La Quarta Rivoluzione Industriale”. A trainare la digitalizzazione russa è dunque un personaggio profondamente legato alle logiche e alle agende dell’élite globalista.
Durante il già citato intervento al 18° Filo Diretto del 2021, il Presidente Vladimir Putin rilascia questa dichiarazione:
Non dobbiamo ascoltare le persone che capiscono poco e si basano su voci di corridoio, ma gli specialisti. Questo accade in tutto il mondo. Ho sentito dire che non ci sia niente, in realtà non esiste alcuna epidemia. A volte vedo adulti istruiti parlare di cose assurde. Non so da dove prendono queste idee, ad esempio che i leader, quando si dice loro che questo sta accadendo a livello globale… ti dicono che i leader dei paesi sono tutti d’accordo. Ma stanno capendo almeno cosa sta succedendo oggi nel mondo, in quali contraddizioni vive il mondo moderno? Ma molti ci credono. E chi lo ha deciso che i leader si sono riuniti, si sono messi d’accordo? ma è una sciocchezza
In considerazione di tutto quanto esposto… siamo sicuri che Russia e Brics costituiscono una vera alternativa? La distopia narrata da Orwell nel romanzo 1984 sembra approdata anche in Russia, con soddisfazione delle élite che stanno guidando il mondo verso la società del Nuovo Ordine Mondiale.
Video originali in lingua russa
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