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MILEI & TRUMP – DAL RITORNO DEL MESSIA ALLA COSTRUZIONE DEL TERZO TEMPIO

Seguendo le orme di Donald Trump, anche il Presidente argentino proclama il suo appoggio ad Israele, proponendo di spostare l’ambasciata a Gerusalemme, mentre sembra supportare attivamente la costruzione del Terzo Tempio

Il Presidente dell’Argentina Javier Milei ha manifestato un sorprendente sostegno ad Israele e un’adesione senza precedenti alle tradizioni ebraiche, in contrasto con la posizione di molti paesi dell’America Latina. Il suo personale interesse per Israele e per il sionismo si rafforza nel 2021 quando, per svincolarsi dalle accuse di antisemitismo, il futuro presidente argentino entra in contatto con il leader sefardita Rabbi Shimon Axel Wahnish. The Times of Israel ricostruisce la genesi di questo fervore. Da quel momento il rabbino Wahnish inizia a guidarlo attraverso lo studio della Torah, rivestendo il ruolo di consigliere spirituale e successivamente accettando anche l’incarico di Ambasciatore dell’Argentina in Israele.

Milei & Trump - Dal ritorno del Messia alla costruzione del Terzo Tempio

Durante un’intervista del 16 agosto 2023 con Jonatan Viale, Milei aveva parlato proprio dei suoi studi della Torah e del fatto di sentirsi “quasi ebreo”. Il presidente argentino aveva espresso il desiderio di convertirsi, anche se avrebbe poi rinunciato al proposito per incompatibilità fra le responsabilità presidenziali e il rispetto di pratiche religiose come lo Shabbat. Milei ha affermato con orgoglio di essere riconosciuto internazionalmente come amico di Israele e ha parlato della sua proposta di trasferire da Tel Aviv a Gerusalemme l’ambasciata argentina in Israele. Proposito estremamente simbolico che ricalca quello messo in atto dal Presidente Donald Trump il 14 maggio 2018.

Il 4 novembre 2024, il Presidente Milei ha presieduto la cerimonia di insediamento del nuovo ministro degli Affari Esteri, del Commercio Internazionale e del Culto, Gerardo Werthein. Il giuramento, avvenuto nella cornice della Sala Bianca di Casa Rosada, è stato pronunciato utilizzando la Torah invece della Bibbia, come sarebbe consuetudine. Lo stesso Presidente ha posto particolare enfasi su questo dettaglio inusuale, un gesto diplomatico senza precedenti che sottolinea i legami tra Argentina ed Israele.

Oggi abbiamo abbandonato diciamo il formato convenzionale tradizionale, il giuramento è stato fatto sulla Torah. Mi è sembrato pertinente e appropriato parlare della parashah di questa settimana, che è la parashah Lech Lecha ed è interessante cosa sottolinea questa parashah. Così ti stanno dando segnali le forze del Cielo, Gerardo, perché in essa si parla degli inizi dei viaggi di Abramo in tutto il mondo, diffondendo i messaggi del Creatore. Dio gli dice in questa parashah che avrà molta influenza sulle nazioni del mondo e dandogli una responsabilità importante per portare i messaggi della Torah, della vita e della libertà al mondo intero e inoltre interagirà anche con altre nazioni Abramo

La vicinanza ad Israele, sempre più evidente, allinea il paese di Milei alle posizioni degli Stati Uniti. Prima dell’elezione di Javier Milei, l’Argentina sembrava intenzionata ad unirsi ai paesi del gruppo BRICS. Dopo l’elezione del presidente Milei, nel 2023, l’Argentina ha formalmente rifiutato. Milei ha comunicato che non considerava “opportuno” per il suo paese diventare membro a pieno titolo dei BRICS e ha espresso la volontà di rivedere decisioni del governo precedente.

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Col passare del tempo si profila dunque un‘alleanza di intenti fra Argentina ed USA, nella vicinanza ad Israele, al sionismo, addirittura nella scelta di “dollarizzare” il paese, di rinunciare alla propria sovranità monetaria per adottare il dollaro come valuta nazionale. Il proposito di abbandonare il peso argentino e di utilizzare la valuta americana farebbe parte del progetto di risanamento fiscale, per ridurre l’indebitamento internazionale e rilanciare la crescita interna.

Milei e Trump in preparazione di eventi profetici

Milei & Trump - Dal ritorno del Messia alla costruzione del Terzo Tempio

Similitudini sempre più evidenti accomunano la posizione, le scelte, le proposte e gli atti del Presidente argentino Milei nei confronti di Israele, alle posizioni e alle azioni di Donald Trump, considerato addirittura “Re d’Israele”. Si possono notare somiglianze persino nei gesti evocati dai due presidenti con le mani. E’ questa la vera comunanza, o c’è dell’altro?

Seguendo l’esempio di Donald Trump, anche Javier Milei visita la tomba del leader chassidico Menachem Mendel Schneerson, “Lubavitcher Rebbe”, si avvicina al movimento Chabad Lubavitch, ed esattamente come Trump riceve premi da fondazioni sioniste. L’onorificenza di “Ambasciatore Internazionale di Luce” è stata conferita al Presidente argentino il 10 aprile 2024 dall’organizzazione ebraica ortodossa Chabad Lubavitch, per l’impegno a favore di Israele. Il 23 luglio 2024 Milei è stato insignito con il primo premio ILAN per l’Innovazione in politica. La Fondazione ILAN (Israel Latin America Network), creata nel 2018 dall’imprenditore e filantropo ebreo Isaac Assa, si pone come obiettivo quello di trasformare l’America Latina in una regione ad alta innovazione.

Milei e Trump - Dal ritorno del Messia alla costruzione del Terzo Tempio

La prima visita internazionale di Milei come Presidente si è svolta proprio in Israele, dove ha mostrato grande commozione e partecipazione emotiva al sacro Muro Occidentale. La visita ufficiale di tre giorni, dal 6 febbraio 2024, ha avuto lo scopo di approfondire il legame di amicizia fra Argentina ed Israele. Allo Yad VaShem di Gerusalemme, Milei dato lettura del passaggio di un testo, un racconto tratto dal Talmud (Talmùd Makkòt 24b), particolamente significativo poiché riguardante la costruzione del Terzo Tempio.

Questa storia ebbe luogo dopo la distruzione del Secondo Tempio da parte dei romani. Il rabbino Akiva e i suoi colleghi stavano osservando il monte del Tempio in rovina e videro una volpe e uscire dal Santo dei Santi del Tempio. Non poteva esserci uno spettacolo più triste. In questa scena terribile i rabbini piangevano a lutto ma il rabbino Akiva iniziò a ridere. I suoi colleghi chiesero come potesse ridere di fronte a una tale tragedia al che il rabbino Akiva rispose: “C’è una profezia sulla distruzione che dice che una volpe entrerà nel Santo dei Santi. C’è un’altra profezia che dice che lo stesso luogo sarà ricostruito. Ora che vedo con i miei occhi la prima profezia avverarsi, rido di gioia e pieno di speranza poiché la seconda profezia sicuramente si avvererà

Il Terzo Tempio

Il tema della costruzione del Terzo Tempio è di grande importanza sia per Israele che a livello di equilibri geopolitici. Secondo la tradizione ebraica, il Terzo Tempio sarà costruito dal Messia, fatto che contribuisce a rivestire la questione di simbologie e sfumature messianiche, e restituirà sovranità ad Israele, consolidando il suo ruolo a livello internazionale.

Milei & Trump - Dal ritorno del Messia alla costruzione del Terzo Tempio

Secondo quanto riportato da alcuni testi, il Santuario potrebbe “scendere dal cielo” per intervento divino, secondo altri sarà l’uomo a costruirlo sotto la guida del Messia. La tradizione ebraica identifica Gerusalemme come sede del Terzo Tempio basandosi su interpretazioni delle profezie bibliche e sul significato storico – religioso della città. La presenza della Moschea di Al-Aqsa e della Cupola della Roccia, luoghi sacri anche per l’Islam, rende di fatto ardua qualsiasi iniziativa di ricostruzione. In questo quadro complesso, il riconoscimento di Gerusalemme come capitale rappresenta dunque un passaggio chiave.

La possibile costruzione del Terzo Tempio non è solamente una speculazione teorica. Già nel 2016, il Sinedrio aveva invitato il presidente Trump e il Presidente russo Putin ad unire le forze per assolvere al compito di ricostruire il sacro Tempio di Gerusalemme. Il rabbino Hillel Weiss, portavoce del Sinedrio, aveva dichiarato che l’elezione di Trump, con la sua promessa di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, aveva spinto la corte ebraica ad inviare una lettera ai due Presidenti offrendo loro l’opportunità di agire come moderni Re Ciro.

Donald Trump il Messia “Prescelto”

Secondo la convinzione di alcuni rabbini, Donald Trump avrebbe un ruolo profetico in questa fase storica, rappresenterebbe il “Moshiach” (o mashiach), il Messia tanto atteso giunto per “ribaltare” con il suo sostegno la condizione di Israele, per restituire sovranità al Regno di Re Davide e costruire il Terzo Tempio.

Nell’interpretazione proposta da altri, anche l’orecchio di Donald Trump, colpito durante l’attentato di Butler del 13 luglio 2024, sembrerebbe confermare questa ipotesi messianica. Attraverso la simbolica “foratura dell’orecchio” l’ex Presidente sarebbe stato designato come servitore di Dio.

Milei & Trump - Dal ritorno del Messia alla costruzione del Terzo Tempio

La spiegazione dell’ipotesi si trova ancora una volta nella Torah, il testo sacro dell’ebraismo. La schiavitù ammessa per Israele non era una condizione permanente ma aveva un limite temporale definito: “Ti servirà per sei anni, ma al settimo se ne andrà libero”. Nel caso in cui un servo ebreo avesse dichiarato di non voler tornare in libertà, il padrone avrebbe potuto portarlo davanti ai giudici e forargli l’orecchio destro con un punteruolo, rendendolo servo per sempre (Torah, Esodo 21:5-6). Il rito simboleggiava la scelta consapevole di rinuncia alla libertà e sottomissione. Donald Trump sarebbe dunque il Prescelto, come lui stesso si è definito, paragonabile solo a Ciro il Grande per il sostegno dato ad Israele, la figura che potrebbe portare verso una vera alleanza globale, e addirittura a delle nuove “Nazioni Unite” in sostituzione dell’attuale organizzazione.

Anche secondo la Gematriala tecnica cabalistica della teologia ebraica che studia le parole e assegna loro valori numerici, il nome di Trump corrisponderebbe a quello del Messia. Sommando le lettere nel nome di Trump si otterrebbe come risultato il numero 424, lo stesso appunto del Messia. Ne parlano direttamente allo stesso Donald Trump, durante una cena nel 2018, anche gli imprenditori Lev Parnas e Igor Fruman. Il parallelismo fra il Presidente Trump e il Messia, il fatto che i loro nomi diano la stessa cifra 424, assume un incredibile significato simbolico.

Nella religione ebraica aspettano la venuta del Messia, quindi il Messia Moshiach ben David (Messia della Casa di Davide). Se prendi il suo nome scritto vedi che porta 424. Se prendi il tuo nome Donald Trump in ebraico risulta 424. E’ qualcosa di molto molto incredibile… Hai lo stesso numero del Messia, lo sai. Vuol dire buono… è come il migliore… No no è esattamente il numero 424, l’ebraico significa Messiah, un Salvatore per il mondo. E’ un messaggio che dice sei il Salvatore, è per te. … Incredibile… è incredibile… Chiedilo a Jared (Kushner) lui te lo spiegherà

Personalità come Milei e Trump stanno attuando una sorta di predisposizione degli eventi per portare a compimento le profezie messianiche della tradizione ebraica? Alcune interpretazioni vedono la costruzione del Terzo Tempio addirittura come il presagio escatologico dell’avvicinarsi della fine dei tempi… ed è lo stesso Donald Trump a ricordare: “Ci sono profeti che dicono che il mondo finirà nel Medio Oriente”. Si sta forse assistendo ad un piano, al servizio di Israele, in preparazione dell’arrivo del Messia e della costruzione del Terzo Tempio? O c’è anche altro?

Verso una religione mondiale unica?

Il Terzo Tempio si propone come punto d’incontro, come luogo di preghiera per tutte le nazioni e il Popolo di Israele come quello universale destinato a connettere tutto il mondo. Nel libro di Isaia, capitolo 56, versetto 7 si legge: “La mia Casa sarà chiamata Casa di preghiera per tutte le nazioni”, ad indicazione del fatto che il culto sarà caratterizzato da una dimensione collettiva e universale. Secondo la tradizione ebraica, con la costruzione del Terzo Tempio, tutte le nazioni infatti dovranno riconoscere l’autorità divina.

La linea di questa ispirazione ad unificare sembra la stessa che sta guidando la costruzione di siti come House of One, un centro di culto unificato per ebrei, cristiani e musulmani, il primo Tempio della religione mondiale, che sarà costruito a Berlino nel luogo in cui sorgeva un tempo Petrikirche, la Chiesa di Pietro. One World Religion invece verrà costruita su un’isola nella città mediorientale di Abu Dhabi, in una collaborazione fra il leader musulmano sunnita Ahmen al-Tayeb e Papa Francesco, in sintonia appunto con questa visione di avvicinamento ed unificazione delle varie religioni. Anche il Tempio di tutte le religioni a Kazan, in Russia, è un “centro culturale internazionale di solidarietà” che rappresenta l’unione simbolica delle principali religioni sotto un unico tetto. Nel sito del movimento cooperativo Third Temple, che riunisce 8 organizzazioni e associazioni che si occupano di sensibilizzare e favorire la concretizzazione di questa attesa della costruzione del Terzo Tempio, si può leggere che “Dopo la costruzione del Terzo Tempio ci sarà fede in un solo Dio per tutta l’umanità. Le religioni scompariranno gradualmente, anche se i luoghi di preghiera continueranno ad esistere.

Nel capitolo 17 dell’Apocalisse (Rivelazione 17:1-8) viene descritta una figura nota come la grande meretrice” e considerata come possibile simbolo di una falsa religione che eserciterà un’influenza globale. Il passaggio è interpretato come profezia riguardante una futura religione mondiale unificata, che allontanerà dal vero culto di Dio e sarà giudicata alla fine dei tempi.

Un’altra tessera, quella di un’unica religione mondiale, inizia lentamente ad incastrarsi nel grande puzzle del Nuovo Ordine Mondiale? L’alleanza di intenti fra Trump e Milei si sta muovendo sottotraccia verso questa direzione, che nasconde appunto qualcosa di più profondo?

Fonte video originale

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