Il deputato tedesco Marc Bernhard, esponente di Alternativa per la Germania (AfD) e membro del Bundestag, organo legislativo federale, il 23 maggio 2021 ha lanciato un allarme imprescindibile sul tema del Grande Reset. Nel suo intervento, il deputato ha evidenziato come il WEF ed altre organizzazioni elitarie globali pretendano di rimodellare il mondo e di come le loro indicazioni vengano recepite a livello politico senza che si passi per un vero processo democratico.
“Il World Economic Forum insieme al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Fondo Monetario Internazionale e a grandi aziende come Microsoft e Amazon ha annunciato un Vertice speciale sul cosiddetto Grande Reset, con tutti i leader globali della politica e dell’economia perché non è possibile tornare alla vecchia normalità dopo la pandemia del coronavirus, ma piuttosto la pandemia è letteralmente una rara opportunità, una piccola finestra per avviare una trasformazione globale. Che il World Economic Forum non sia un Country Club insignificante lo dimostra il fatto che vi partecipano regolarmente il Governo Federale e la cancelliera Merkel, altrimenti il candidato Verde come cancelliera Baerbock non sarebbe certamente coinvolto nel programma per la leadership dei giovani del World Economic Forum”
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Le preoccupazioni tangibili sollevate da Marc Bernhard riguardano l’inquietante tentativo di rimodellamento dei diritti e di conseguenza della società. Come emerge dal Vertice del WEF sul tema del Grande Reset, la pandemia ha rappresentato per l’élite globalista un’opportunità per trasformare il mondo secondo le proprie logiche ed i propri interessi. La proprietà privata nel 2030 potrebbe essere a rischio e diventare un lusso. Il diritto di possedere dei beni potrebbe essere soppiantato dal noleggio di “servizi”, che si tratti di automobili o di abitazioni.
Marc Bernhard espone la visione dell’élite
“Uno dei messaggi fondamentali inquietanti di come si immagina il mondo nel 2030 è letteralmente che tutti i prodotti diventeranno servizi, “non possiedo nulla”, non possiedo un’auto, non possiedo una casa, non possiedo beni o vestiti. Quindi se le persone sono costrette a prendere in prestito queste cose, chi decide come assegnarle? Ci sono solo due opzioni possibili per questo, o lo Stato che allora si chiama socialismo o le grandi aziende che sarebbe l’oligarchia. Quindi la mancanza della proprietà dei beni viene seriamente propagandata come una cosa positiva eppure la proprietà, la libertà e l’indipendenza sono fattori decisivi per ogni democrazia vivente. Prosegue affermando che i valori occidentali che hanno costruito l’Occidente sono stati messi alla prova fino al punto di rottura. Cosa vorrebbe dire concretamente questa frase? Che i valori dell’Occidente hanno fatto il loro tempo, la libertà, la democrazia, i diritti fondamentali”
Come evidenzia Bernhard, proprietà privata, libertà e il rispetto dei diritti fondamentali sono sempre stati alla base della democrazia. Questo “reset” porterebbe verso una forma di potere oligarchico.

“In effetti i primi elementi di queste idee si trovano già nei documenti ufficiali del Governo Federale, ad esempio la carta delle Smart City pubblicata dal Ministero federale per l’Ambiente afferma che, grazie alle informazioni sui beni e sulle risorse condivise disponibili, ha meno senso possedere qualcosa. Forse la proprietà privata diventerà davvero un lusso. Voi dei Verdi avete già iniziato ad Amburgo vietando le case unifamiliari. Quando si parla di democrazia si dice addirittura che, poiché sappiamo esattamente cosa fanno e vogliono le persone, c’è meno bisogno di elezioni, determinazioni della maggioranza o voti. I dati comportamentali possono sostituire la democrazia come sistema di feedback della società. Quindi un documento ufficiale del Governo prende seriamente in considerazione la limitazione o l’abolizione totale della democrazia”
In una società civile e democratica cambiamenti tanto fondamentali dovrebbero scaturire da un dibattito pubblico che coinvolga cittadini e parlamento, non dovrebbero essere appannaggio, diritto esclusivo, dell’élite globalista. Con la sua mozione, il deputato Bernhard porta la questione all’attenzione del pubblico e chiede chiarimenti.
“Ecco perché le nostre mozioni chiedono trasparenza e un dibattito atteso da tempo nell’agenda di questo vertice sul Grande Reset, in particolare invitiamo il Governo a dichiarare chiaramente quale posizione assumerà in questo vertice. In una democrazia una ristrutturazione così grave non deve mai arrivare dall’alto ma deve essere sempre il risultato di un ampio dibattito pubblico, qui in parlamento e con i cittadini. Questo dibattito deve finalmente iniziare adesso”
Non stupisce che l’agenda descritta dal deputato tedesco ricalchi alla lettera le parole di Klaus Schwab e di molti altri esponenti globalisti, che auspicano una governance mondiale dove gli stati hanno solo un potere marginale limitato, mentre sono affiancati da stakeholder “multinazionali” e del settore privato che prenderebbero piede anche in settori fondamentali, come quello della sanità. Non può essere infatti solo una semplice coincidenza il fatto che la sanità pubblica venga sempre più osteggiata a favore di servizi privatistici, bensì è una scelta “politica” che guarda caso viene occultata alle popolazioni mondiali.
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