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UDO ULFKOTTE: GIORNALISTI EDUCATI A MENTIRE E TRADIRE IL PUBBLICO

Il giornalista tedesco ha rivelato in una storica intervista la manipolazione delle informazioni e la corruzione dei media

Nel 2014 il giornalista tedesco Udo Ulfkotte, corrispondente e redattore di politica estera del prestigioso quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha rilasciato un’intervista dal contenuto clamoroso al canale Russia Today. Ulfkotte ha ripercorso la sua carriera e ha rivelato come l’opinione pubblica venga manipolata attraverso la corruzione dei giornalisti, attuata dalle agenzie di intelligence statunitensi.

Ebbene faccio il giornalista da circa 25 anni e sono stato educato a mentire, a tradire e a non dire la verità al pubblico. Ma guardando proprio adesso, negli ultimi mesi, come i media tedeschi e americani cercano di portare in guerra i popoli in Europa, di portare in guerra la Russia, questo è un punto di non ritorno, e mi alzerò per dire che non è giusto quello che ho fatto in passato, il manipolare le persone, fare propaganda contro la Russia. E non è giusto quello che fanno e hanno fatto in passato i miei colleghi perché vengono corrotti per tradire le persone, non solo in Germania, in tutta Europa”

In occasione dell’uscita del suo libro, dal titolo emblematico “Giornalisti comprati” (Gekaufte Journalisten), Ulfkotte ha descritto come i giornalisti vengano corrotti e portati a manipolare le informazioni, a dare tagli filo americani piuttosto che filo russi ai propri articoli, come la CIA riesca ad arrivare ai media tedeschi ed europei.

Udo Ulfkotte parla dei giornalisti educati a mentire

“Il motivo per cui ho scritto questo libro è che ho molta paura di una nuova guerra in Europa e non mi piace che questa situazione si ripeta, perché la guerra non viene mai da sola. C’è sempre gente dietro che spinge per la guerra e questo non solo dai politici ma anche dai giornalisti. Ho appena scritto nel libro come abbiamo tradito in passato i nostri lettori, solo per spingere per la guerra e non voglio più questo. Sono stufo di questa propaganda. Viviamo in una repubblica delle banane e non in un paese democratico dove abbiamo la libertà di stampa, dove godiamo dei diritti umani

“Ho scritto filo americano, sono stato sostenuto dalla Central Intelligence Agency, dalla CIA, perché? perché dovrei essere filo americano. Ne ho abbastanza, non voglio più farlo. E quindi ho appena scritto un libro, non per guadagnare soldi, no anzi mi causerà molti problemi, ma solo per dare alla gente in questo paese, in Germania, in Europa e in tutto il mondo un assaggio di ciò che accade dietro le quinte”

Udo Ulfkotte e la corruzione dei media

“Ora tu mi chiedi: Cosa hai fatto per le agenzie di intelligence?… sono stato una “copertura non ufficiale”. Copertura non ufficiale vuol dire che anche tu lavori per un’agenzia di intelligence… Quindi li ho aiutati in diverse situazioni e adesso mi vergogno anche per questo. Come mi vergogno di aver lavorato per un giornale molto raccomandato come il Frankfurter Allgemeine perché sono stato corrotto dai miliardari, sono stato corrotto dagli americani per non raccontare esattamente la verità… Mi dispiace molto ma non è questo che intendo per democrazia e libertà di stampa

“Quello che fanno queste organizzazioni transatlantiche è invitarti, ti invitano a vedere gli Stati Uniti, loro pagano per questo, pagano tutte le tue spese e tutto il resto. Quindi vieni corrotto, diventi sempre più corrotto perché ti danno dei buoni contatti ma non saprai che quei buoni contatti sono diciamo “coperture non ufficiali” o persone che ufficialmente lavorano per la Central Intelligence Agency o altre agenzie americane. Quindi ti fai degli amici, pensi che siete amici e collabori con loro e ti chiedono “Beh potresti farmi questo favore? Potresti farmi quell’altro favore?” e così il tuo cervello viene sempre più sottoposto al lavaggio del cervello da parte di questi tizi”

Consapevole della portata delle sue dichiarazioni e delle possibili conseguenze, Udo Ulfkotte ci ha lasciato uno straordinario esempio di umiltà, una testimonianza di importanza fondamentale per chiunque abbia a cuore il rispetto della verità.

“Sei volte la mia casa è stata perquisita… ma penso che ne valga la pena e che un giorno la verità verrà fuori, che la verità non morirà e non mi importa cosa accadrà. Ho avuto tre attacchi di cuore, non ho figli, quindi se vogliono portarmi in tribunale o in prigione allora ne vale la pena per la verità”

A distanza di soli tre anni da questa storica intervista, il 13 gennaio 2017, il giornalista è stato ritrovato senza vita nella sua abitazione, colpito da un infarto. Prima di morire sembra che si stesse dedicando ad una nuova pubblicazione, un follow-up di approfondimento dei temi che già aveva trattato.

Fonte video originale

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